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Costruzione grezza d’inverno

 1972
 75 x 95cm
Costruzione grezza d’inverno

Con riferimento a questo dipinto Werner Berg commentò: “Mi hanno consigliato di chiamare questo dipinto “Costruzione grezza” e credo e l’espressione grezza sia proprio l’espressione più adatta per questa raffigurazione. Prima di tutto va chiarito che io non ho la tendenza – tra l’altro sono privo di qualsiasi tendenza – ad accusare, bensì registro, per ora, dipingendo: questa costruzione grezza d’inverno mi piace, così si presentava una volta, successivamente seguì anche la versione estiva e qui, improvvisamente, nel processo di compimento di qualcosa di nuovo, di completamente nuovo, la percezione del tracollo è nettamente più tangibile che di fronte alle macerie. Da quel istante in poi il tempo presente diventa molto tetro”.

L’indefinibile struttura dallo stato grezzo è l’espressione sia della decadenza come tradizionale atto di mantenere vivo nel tempo il senso per le forme e sia della distruzione del paesaggio, a causa della crescente agglomerazione dei vecchi edifici sparsi. Un insolito dipinto sotto un cielo tetro e opprimente.

Per sconfiggere almeno per un istante i suoi dubbi e la sua disperazione, Werner Berg dipinse chiaramente le sue resta nelle sue opere più mature. Frequentemente in questi quadri la natura si presenta ferita per colpa degli interventi del uomo, mostrando un volto assente, ostile. Con gli occhi infossati ci osserva dalle fessure di una costruzione inagibile e non ancora ultimata, sopra la quale la neve ha posato la sua tovaglia funebre. Ovunque Werner Berg è in grado di riconoscere allegorie di fallimento, caducità e morte.